E’ agosto,
hai passato
gli ultimi due anni tra libri e psicologi,
l’ultima primavera tra apostille in cirillico e documenti impensabili
e l’ultimo mese tra i boschi di betulle radioattivi della Svlerdoskvaja Oblast.
Sei stanco,
Ma lo zarevich è finalmente a casa
e prende velocemente possesso del suo mondo:
" mama minja….. papa minja " questo è mio, l’ altro è mio.
Sei sul terrazzo , in braghette da bagno ed il russo volante sta lanciandosi col triciclo verso di te.
Arriva , si ferma , ti abbraccia……….
e ti da un morso netto, secco e deciso sulla prima parte di te che trova.
Cinque minuti e parecchi urli di dolore dopo, cerchi un pò goffamente di medicare i due buchi lasciati dai canini della creatura sulle tue parti più care.
E’ allora che rivedi improvvisamente la faccia saputa di non so quale esperto incontrato tempo prima che, con tono dottorale, racconta:
" I bambini adottati dovranno imparare cose che altri conoscono sin dalla nascita, come riconoscere l’odore ed il sapore di mamma e papà."
L’incauto si era però dimenticato di ricordarti che per imparare il sapore occorre …assaggiare!