Ritroviamo i nostri tre giovani esploratori immersi in profonde riflessioni sul lungo mare ( lungo lago?) di Baku.
Avanti a loro il Mar Caspio appare come un liquido denso ed iridescente che ondeggia pesante a perdita d’occhio.
La baia è chiusa da pozzi di petrolio raggiunti da infiniti pontili .
“Tu dici che si può mettere nella vespa?”
“Boh, acqua di certo non c’è ne qui, ma non so se è “al due”?
“Mah!”
“ Mah!”
Il filo dei pensieri viene interrotto solo dai richiami delle nostri amorevoli guide che ci richiamano alla cena ufficiale.
Il salone del nuovo hotel Intourist di Baku è il trionfo dell’arredamento sovietico anni 70: tende plasticose bianco esausto , indescrivibile moquette sintetica con disegni finto tappeto persiano, massicci tavoloni di legno e luci al neon.
Probabilmente anche il cibo era sintetico seppur commestibile se siam qui per raccontarlo .
Hotel nuovo Intourist – Baku
Al termine della cena i tre si avviano all’ascensore: metallo dorato le pareti , la solita moquette alta per terra.
L’amico schiaccia il pulsante e si ritrova le dita appiccicose e sporche di una strana sostanza scura.
Neppure il tempo di esclamare “maccheschif…” che ci accorgiamo che anche il tappeto della moquette è zuppo e ci sono di un paio di macchie sulla parete : sono impronte di una mano , dello stesso colore rossiccio .
Appiccicoso, denso ,rosso, ma sembra…sangue.
Ma è sangueeeeeeeee!!!!!!!!!
Le porte dell’ascensore si aprono dopo qualche secondo scoprendo la visione di tre tremebondi quindicenni spalla contro spalla che cercano di non muoversi per non toccare nulla.
Scaraventatisi fuori si trovano davanti sul pavimento di marmo dell’ingresso la distinta traccia delle orme insanguinate di due persone .
Le seguono ,come ipnotizzati ,sino all’uscita della grande porta girevole dell’hotel , dove la scia si interrompe bruscamente.
La nostra guida ci trova in fondo alle impronte insanguinate ,con la faccia a punto di domanda , gli occhi fissi al ito dell’amico sporco di rosso e la suola delle nostre scarpe.
La paura di finire interrogati da un enorme poliziotto azero in un sottoscala svanisce solo quando il custode dell’hotel e la guida ci spiegano che era stato solo un normale litigio tra due gentiluomini all’ingresso del ristorante.
Due insulti , il nervo ribolle , uno tira un gancio l’altro lo infila con una lama.
La cosa stupefacente è che un attimo dopo i due acerrimi nemici per sfuggire alla polizia sono scappati insieme, sorreggendosi l’un l’altro sino all’uscita.
Poi sono saliti sulla stesso taxi abusivo che si è allontanato sgommando proprio quanto dall’altra parte arrivava una macchina della polizia.
Da allora mi chiedo se li avran presi e soprattutto…
chi avrà pagato la corsa?